Ciao Federico,
dai non esagerare, sono un appassionato di barche e di tutta l’impiantistica di bordo e cerco solo di dare una mano a chi mi chiede aiuto. Tutto qui!
Rispondo di seguito alle tue domande:
- La luce di fonda deve essere accesa sia di giorno che di notte quando si è dato fondo all’ancora. Sarebbe preferibile che questa luce possa essere istallata nel punto più alto della barca, oppure in un punto ben visibile e può andar bene anche posizionandola sopra la struttura che fa da supporto alla ruota del timone ed al parabrezza, incluso le manette motore ed invertitore.
Inoltre ci sono in commercio tali luci composte da due pezzi: la base di aggancio che è fissa e l’asta con la luce di fonda che è estraibile e si sfila quando non è previsto l’uso, in modo da conservarla nell’apposito mobiletto, evitando urti e danni accidentali.
Va precisato che di giorno la luce di fonda è quasi sempre poco visibile e sarebbe meglio usare i così detti miragli, altro non sono che figure geometriche piane in metallo o altro materiale, molto affidabili e inconfondibili, non soggette a guasti ecc..
Nel caso di ancora alla fonda si dovrebbe issare nel punto più alto della barca una cerchio nero di determinate dimensioni, inteso come area in cmq come previsto dal codice della navigazione. Anche in questo caso tale simbolo deve poter essere visibile a 360°. Questo dispositivo definito miraglio nella nautica da diporto è poco usato.
- L’interruttore di comando deve essere del tipo a tre posizioni: On – Off – On, ad una via. In effetti dietro all’interruttore abbiamo tre poli dotati di vitina per il fissaggio dei relativi capicorda.
Ponendo l’interruttore al centro a cui sul retro corrisponde un positivo proveniente dl relativo fusibile di protezione indicato come luci via e fonda, mentre i due rimanenti poli vanno collegati al positivo luci di via e con il positivo della luce di fonda. Riepilogando: con l’interruttore posto in alto si accende la luce di fonda. Con l’interruttore posto in posizione centrale è a riposo e non si accende alcuna luce. Con l’interruttore posto in basso si accendono le luci di via.
- Ho visto la foto della barca ed avevo capito bene di quale tipo si trattasse.
- Per le batterie di servizio e motore puoi istallarne tranquillamente due: Una per il motore di avviamento principale e per il motore ausiliario, l’altra per i servizi.
- Il motore principale della barca deve avere uno stacca batterie che ha la possibilità di sopportare un amperaggio massimo di 1000 A max, che per il tuo motore in dotazione sono più che sufficienti.
- A questa batteria puoi collegare il motore ausiliario mediante uno stacca batteria capace di sopportare un carico massimo di 600 A. E’ ovvio che se il motore principale ha una avaria deve essere scollegato dalla rispettiva batteria di alimentazione, spostando lo stacca batteria in posizione OFF.
- Anche la batteria dei servizi deve essere connessa all’impianto mediante uno stacca batteria con carico massimo sopportabile di 600 A. Inoltre, come ho già detto è necessario l’utilizzo di un partitore di carica a cui accoppiare questa batteria e quella di avviamento del motore principale. Questo accorgimento è necessario per permettere una corretta ricarica delle batterie.
- Sconsiglio l’uso di un interruttore magneto termico generale per la batteria dei servizi, poiché in caso di sovraccarico o guasto improvviso, scattando porrebbe tutti i servizi fuori uso…
Infatti, in caso di guasto su questa linea, le relative protezioni a fusibile o automatiche dei servizi interverrebbero senza interferire con l’erogazione generale di corrente della batteria servizi.
- Per i morsetti batterie, devono essere spazzolati con una speciale spazzola e ben ingrassati con vasellina filante in pasta, in modo da ricoprirli bene. In questo modo non vi sarà alcuna possibilità che si formino residui di fosfatazione degli stessi con perdita di contatto ed isolamento dei morsetti batteria.
- Il posizionamento delle batterie deve essere fatto in un luogo asciutto e ben ventilato per le batterie ad acido e lontano dai serbatoi carburante. Nel tipo di barca che hai scelto non ci sono molte possibilità di istallare le batterie in posizione alta e si finisce per porle alla base del posto di comando che ha delle paratie di accesso rimovibili per facilitarne l’accesso.
- le batterie al gel consentono il montaggio in qualsiasi posizione ed essendo ermetiche non vi sono assolutamente possibilità che esca fuori alcun liquido acido, anche in caso di rottura dell’involucro della batteria stessa e non generano gas di idrogeno durante la ricarica, quindi possono essere posizionate in qualsiasi posizione, anche angusta e senza ventilazione.
- La piastra equipotenziale altro non è che una piastra di ottone o lega di ottone cromato dotata di fori filettati in cui vengono avvitate le viti che servono per connettere tramite i relativi capicorda i cavi terminali negativi o positivi dell’impianto.
- L’impianto elettrico in ordine di esecuzione dopo una fase di restauro è sempre svolto dopo aver messo in ordine e sicurezza la carena, le relative ordinate, chiglia, paramezzale, bagli, ponte ecc.
Questo ordine di esecuzione dei lavori è indispensabile per procedere in modo corretto, pulito e razionale.
- Per il calcolo delle sezioni dei cavi delle utenze puoi basarti sulle indicazioni che ho descritto nel mio articolo. Tuttavia in linea di massima, visto il tipo di barca e le utenze utilizzate, puoi usare tranquillamente cavi flessibili gommati da 1,5 a 2,5 mm di sezione, secondo gli assorbimenti che hai indicato.
- Per l’acquisto degli accessori elettrici che occorrono per l’impianto elettrico, puoi farlo prima tranquillamente e poi eseguire il relativo impianto elettrico, assemblando e connettendo il tutto correttamente.
- Infine, suggerisco di acquistare un quadretto elettrico già assemblato e completo di fusibili o di interruttori automatici di protezione…
-Se hai un attimo di pazienza ti schizzo lo schema elettrico dell’impianto che devi realizzare e ti indico anche gli accessori che devi utilizzare in modo che tu non abbia alcun dubbio e possa procedere speditamente in fase esecutiva.
Questo è il mio forte essendo un perito industriale metalmenccanico con varie esperienze di insegnamento per 18 anni nell’istruzione tecnica del MPI nel settore reparti di lavorazione meccanici, laboratorio tecnologico, laboratorio di fisica, nonché responsabile di ufficio tecnico e nel settore privato come progettista ed esecutore di impianti speciali civili, industriali, di bordo.
Il tutto riferito a quando gli istituti tecnici e professionali funzionavano correttamente e non come sono stati ridotti oggi da legislatori “idioti” e governi presieduti da buffoni che si sono solo preoccupati di assecondare lobby di potere, mafie, magistratura politicizzata della peggiore specie e chi più ne ha più ne metta e per inciso, non salvo nessuno perché hanno solo pensato a distruggere il “bel paese” arricchendo pochi e mettendoci tutti in ginocchio.
Del resto quello che sta accadendo e sotto gli occhi di tutti e un paese se non tappa i buchi, alias gli sprechi dell’amministrazione pubblica non si riprenderà mai. Figuriamoci se chi controlla il paese si da le martellate da solo sui propri attributi o palle, per dirla tutta… sono tutti la stessa cosa.. A Napoli in questi casi, visto che sono orgogliosamente napoletano, diciamo: chiste so’ tutte ‘na chiavica! Sorry per le mie divagazioni, ma quando ci vuole… ci vuole!!!
- Buon lavoro e per qualsiasi altra domanda sono a disposizione!
Giacomo